martedì 21 settembre 2010

Le spugne


Prendo spunto da questa vignetta per parlarvi un pò delle spugne che sono una delle costanti delle nostre immersioni.

Le spugne sono animali molto semplici: il loro corpo è poco più di un ammasso di cellule immerso in una matrice gelatinosa e rafforzato da uno scheletro composto da minuscole spicole di carbonato di calcio o di silice o di collagene. Non hanno organi o tessuti veri e propri, non hanno un sistema nervoso o organi di senso ed hanno elementi contrattili molto semplici. Infatti mentre tutti gli altri animali vengono definiti Metazoi, le spugne sono definite Parazoi (dal greco para, vicino + zoon, animale).

Si dividono il 3 classi:
Calcaree (con spicole calcaree). Sono di piccole dimensioni (max 10 cm) e solitamente hanno una forma tubulare o a vaso.

Hexactinellide (con spicole silicee a sei raggi). Solitamente vivono a grande profondità.

Demospongie (con spicole silicee e/o di spongina). Questa classe comprende circa l'80% delle spugne attualmente viventi. Hanno varia forma e vario colore.

Quello che salta subito all'occhio delle spugne dopo forma e colore, sono i pori presenti sul loro corpo: gli osti, numeri e piccoli, da cui entra l'acqua e gli osculi, che sono grandi e poco numerosi se non addirittura unici, da cui l'acqua viene fatta uscire.
Osti e osculi fanno parte di un sistema di canali che permette la circolazione dell'acqua all'interno della spugna; tra l'altro la corrente d'acqua che si crea all'interno ha anche la funzione di scheletro idraulico.
Le spugne si riproducono sia sessualmente che asessuatamente: nel secondo caso, da una spugna si formano delle gemme che si possono staccare ma anche rimanere unite alla spugna "madre".
Nel caso di riproduzione sessuata i gameti maschili vengono rilasciati in acqua e catturati da un individuo femminile. Lo zigote che si forma dopo la fecondazione si trasforma in una larva che esce dall'osculo. Questa larva liberamente natante si fisserà al substrato e si svilupperà in una spugna adulta.

Nel prossimo post faremo una breve carrellata delle spugne più comuni in Mediteranneo

venerdì 3 settembre 2010

Gerardia savaglia - falso corallo nero


Gerardia savaglia, il cui nome comune è falso corallo nero, è un Antozoo non molto comune in Mediterraneo che abbiamo avuto la fortuna di incontrare a Portofino. Conosciamo meglio la sua biologia.

Forma colonie ramificate che possono raggiungere notevoli dimensioni (anche un metro di altezza). I polipi sono relativamente garndi, possono raggiungere i 3 cm, e di un colore giallo acceso. Lo scheletro è nero. Vive in fondali rocciosi e detritici ad una profondità variabile tra i 20 ed i 90 metri.
Cresce molto rapidamente, aumentando anche di 8 cm l'anno. Si tratta di una specie protetta e longeva: se ne conoscono individui di 1800 anni!

Pur essendo in grado di secernere un proprio scheletro corneo, questa specie ricopre in genere quello delle Gorgonie. L'insediamento avviene sia su colonie morte sia su quelle vive. I tessuti viventi di queste ultime vengono progressivamente distrutti da Gerardia savaglia.