martedì 15 marzo 2011

La rotta delle tartarughe di mare


Il segreto del modo in cui le tartarughe di mare riescono a compiere traversate oceaniche trovando la giusta rotta, stabilendo correttamente non solo la propria posizione nord-sud, ma anche est-ovest, è stato scoperto da un gruppo di ricercatori che lo illustra in un articolo pubblicato su Current Biology.
"Uno dei grandi misteri del comportamento animale è come questi migratori possano navigare in mare aperto dove non ci sono segnali di riferimento visivi", dice Kenneth Lohmann dell'Università del North Carolina a Chapel Hill.
"La parte più difficile della navigazione in mare aperto è quella di determinare la longitudine, ossia la posizione est-ovest, un problema che ha assillato per secoli i naviganti che viaggiavano su lunghe distanze. Questo studio mostra per la prima volta come lo fa un animale".
Le tartarughe sfruttano piccole variazioni e caratteristiche del campo magnetico lungo la superficie della Terra per determinare la loro posizione, sia in direzione nord-sud sia in quella et-ovest, e trovare così la giusta rotta. Che questi animali, al pari di altri migratori sfruttassero il campo magnetico per stabilire la latitudine era noto, ma che da esso potessero risalire anche alla longitudine è stato una sorpresa.
Il segreto di questa possibilità,osservano i ricercatori, sta nel fatto che esse non fanno riferimento a una sola caratteristica del campo, ma a una combinazione di due: l'angolo con cui le linee del campo intersecano la Terra, o inclinazione, e la sua intensità.
In prossimità dell'equatore, le linee di campo corrono approssimativamente parallele alla superficie terrestre, ma se si viaggia a nord dell'equatore, diventano progressivamente più fitte verso i poli dove sono dirette verso il baso. Inoltre il campo magnetico varia in intensità, essendo in genere più forte vicino ai poli e meno verso l'equatore. Entrambi i parametri variano in maniera molto più consistente da nord a sud che da est a ovest e per questo si riteneva in genere che il campo potesse servire solo per stabilire la latitudine.
"Se è vero che un animale in grado di rilevare solo l'inclinazione o solo l'intensità del campo ben difficilmente potrebbe stabilire la longitudine, la tartaruga marina è in grado di rilevare entrambi. Può quindi estrarre del campo magnetico più informazioni di quanto non sembri", hanno concluso i ricercatori.


Fonte: www.mondomarino.net e le Scienze