In questi giorni sono stati avvistati lungo le nostre coste numerosi esemplari di Rhizostoma pulmo, medusa meglio conosciuta come polmone di mare.
Lo scorso anno se ne erano viste veramente poche... quest'anno invece c'è una controtendenza.
Vediamo di scoprire qualcosa in più su questa medusa.
Si tratta della più comune medusa dei nostri mari e deve il proprio nome
specifico alle ritmiche contrazioni dell'ombrella che richiamano alla
memoria l'atto respiratorio (pulmo = polmone). Potendo raggiungere i 50–60 cm di diametro e i 10 kg di peso rappresenta
la più grande medusa del Mediterraneo. Il corpo è formato da una grande
campana o “ombrello” e da una struttura inferiore allungata, detta
“manubrio” che si divide in otto braccia o tentacoli, terminanti con
delle clave tricuspidate. Il colore è trasparente negli esemplari più
giovani e diviene lattiginoso negli esemplari adulti, che presentano il
bordo dell’ombrella di un blu-violetto acceso. Le Rizostomee sono meduse dotate di 16 bocche e si nutrono
predando piccoli organismi pelagici che catturano con tentacoli dotati
di nematocisti velenose che paralizzano la preda.
Gli cnidociti (cioè le cellule urticanti) dei polmoni di mare non sono urticanti per l'uomo, poichè
troppo blandi. Fra le braccia è possibile scorgere spesso piccoli
pesciolini che trovano protezione e sicurezza di un riferimento pelagico
("casa galleggiante"), come i piccoli carangidi del sugarello
(Trachurus spp.).