Un'interessante ricerca affronta il problema dell'invasione della Caulerpa
racemosa.
Un gruppo di ricercatori italiani ha pubblicato su PlosOne l'interessante studio "Subtle Effects of Biological Invasions: Cellular and Physiological Responses of Fish Eating the Exotic Pest Caulerpa racemosa". La ricerca affronta il problema dell'invasione dei fondali marini del Mediterraneo da parte della Caulerpa racemosa penetrando anche nelle Aree marine protette (Amp) e modificando la struttura degli habitat e gli schemi distributivi degli organismi che ci vivono.
I ricercatori coordinati dall'Università del Salento e dal Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze del mare (Conisma) hanno studiato le coste dell'Amp pugliesi di Torre Guaceto e Porto Cesareo, per valutare la presenza e l'importanza dell'interazione tra le alghe invasive e la specie endemica del sarago maggiore (Diplodus sargus) ed hanno scoperto che questo pesce mangia la Caulerpa racemosa e accumula l'alcaloide caulerpina in molti dei suoi tessuti. Lo studio dimostra che la presenza della Caulerpa racemosa ha cambiato le abitudini di foraggiamento del sarago maggiore: « Nelle zone invase, abbiamo trovato una elevata frequenza di occorrenza di C. racemosa i nel contenuto dello stomaco di questo pesci onnivori (72,7 e 85,7%), mentre l'alga non è stata rilevata nei pesci da una zona di controllo. Abbiamo anche trovato un significativo accumulo di caulerpina, uno dei principali metaboliti secondari di C. racemosa, nei tessuti del pesce». Il livello di caulerpina (una tossina contenuta in queste alghe "killer" che viene liberata quando ne viene recisa una parte), nei tessuti dei saraghi è stato utilizzato come indicatore dell'esposizione trofica dell'alga invasiva e collegato ad alterazioni cellulari e fisiologiche che sono state osservate.
Un gruppo di ricercatori italiani ha pubblicato su PlosOne l'interessante studio "Subtle Effects of Biological Invasions: Cellular and Physiological Responses of Fish Eating the Exotic Pest Caulerpa racemosa". La ricerca affronta il problema dell'invasione dei fondali marini del Mediterraneo da parte della Caulerpa racemosa penetrando anche nelle Aree marine protette (Amp) e modificando la struttura degli habitat e gli schemi distributivi degli organismi che ci vivono.
I ricercatori coordinati dall'Università del Salento e dal Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze del mare (Conisma) hanno studiato le coste dell'Amp pugliesi di Torre Guaceto e Porto Cesareo, per valutare la presenza e l'importanza dell'interazione tra le alghe invasive e la specie endemica del sarago maggiore (Diplodus sargus) ed hanno scoperto che questo pesce mangia la Caulerpa racemosa e accumula l'alcaloide caulerpina in molti dei suoi tessuti. Lo studio dimostra che la presenza della Caulerpa racemosa ha cambiato le abitudini di foraggiamento del sarago maggiore: « Nelle zone invase, abbiamo trovato una elevata frequenza di occorrenza di C. racemosa i nel contenuto dello stomaco di questo pesci onnivori (72,7 e 85,7%), mentre l'alga non è stata rilevata nei pesci da una zona di controllo. Abbiamo anche trovato un significativo accumulo di caulerpina, uno dei principali metaboliti secondari di C. racemosa, nei tessuti del pesce». Il livello di caulerpina (una tossina contenuta in queste alghe "killer" che viene liberata quando ne viene recisa una parte), nei tessuti dei saraghi è stato utilizzato come indicatore dell'esposizione trofica dell'alga invasiva e collegato ad alterazioni cellulari e fisiologiche che sono state osservate.
I risultati dello studio hanno quindi rivelato che «l'inserimento di specie
alloctone nei sistemi subtidali può alterare le reti trofiche e può
rappresentare un importante meccanismo indiretto che potrebbe contribuire a
influenzare le variazioni degli stock ittici e, anche, l'efficacia dei regimi di
protezione.
Le specie aliene, come la Caulerpa racemosa, che hanno invaso il Mar
Mediterraneo e le sue Amp sembrano avere un impatto maggiore di quanto si
pensasse sulle abitudini alimentari di alcune specie demersali, colpendo le
popolazioni di pesci.
Coniugando chimica organica, ecotossicologia ed ecologia, questo studio cerca di
chiarire il potenziale impatto della C. racemosa sul D. sargus, fornendo nuove
informazioni sui meccanismi cellulari attraverso i quali le invasioni biologiche
possono influenzare la biodiversità e, quindi, l'efficacia dei regimi di
protezione.
Negli stomaci dei saraghi maggiori sono stati identificati 11 principali
alimenti e trea questi la Caulerpa racemosa è risultato il più importante per
frequenza e rilievo.
Il passaggio da una dieta composta da animali e piante a una dieta basata
principalmente sull'alga invadente potrebbe influenzare le proprietà
organolettiche e la qualità nutriente di questa risorsa ittica importante dal
punto di vista economico. Il valore nutrizionale, il gusto e il sapore del
filetto del pesce infatti, dipendono sia dalla quantità di grassi e dalla
composizione degli acidi grassi che dagli aminoacidi del muscolo che sono tutti
fortemente influenzati dalla dieta.
Fonte: www.mondomarino.net