martedì 9 marzo 2010

Il destino delle barriere coralline


Dati scientifici alla mano, sembra che i mari acidi scioglieranno le strutture carbonatiche delle barriere coralline che cominceranno a disgregarsi entro fine secolo perchè l'aumento dei livelli di anidride carbonica nell'atmosfera renderanno più acidi gli oceani.

Lo afferma una ricerca della Carnegia Institution dell'Università di Stanford che individua un momento di transizione per la salute del corallo, in cui la capacità del corallo di crescere viene sopraffatta dalla velocità con cui si scioglie.
In base ai risultati della ricerca, le barriere coralline dovrebbero sciogliersi quando la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera arriverà a 560 parti per milione (ppm); oggi siamo a 338 ppm e si dovrebbe arrivare a 560 entro fine secolo.
Il gruppo di Stanford ha studiato una barriera di corallo del Mar Rosso, calcolando la sua reazione all'acidificazione delle acque e la ricerca mostra che la capacità del corallo di costruire nuove strutture dipende soprattutto dall'acidità dell'acqua e in misura minore dalla temperatura.

Questa notizia è veramente allarmante visto che le barriere coralline rappresentano un ecosistema fondamentale a livello globale; ma la notizia è ancora più sconvolgente se si pensa che un reef è una ricchezza per il paese che lo possiede e per tutta l'umanità.
La conferenza Diveritas, svoltasi a Città del Capo (Sud Africa) ha cercato di calcolare quanto vale un reef sano: un ettaro di barriera corallina può fornire ogni anno alla comunità servizi il cui valore complessivo è tra i 130.000 e 1.200.000 dollari USA all'anno. Su scala mondiale significa 172.000.000.000 dollari USA l'anno.

Quindi oltre ai motivi ambientali (sempre poco considerati) abbiamo motivazioni economiche molto valide per proteggere i reef!

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