giovedì 17 giugno 2010

La Rete dei Parchi Marini in Liguria

Venerdì 4 Giugno, presso la Sala Nautilus dell'Acquario di Genova, è stato ufficialmente sottoscritto il protocollo d'intesa che istituisce la "Rete dei Parchi Marini in Liguria", un network di cui fanno parte tutte le aree marine protette liguri, siano di istituzione nazionale, regionale o comunale: da Capo Mortola a Portovenere, dall'Isola di Bergeggi alle Cinque Terre, passando per Portofino.
Gli scopi di questo network sono 3:
- favorire e sostenere scambi di conoscenze ed esperienze e conoscenze di tipo gestionale
- promuovere studi in campo ambientale e marino per la tutela degli habitat e per una loro gestione ecocompatibile
- divulgare sensibilizzare e comunicare al grande pubblico la cultura del Mare.
A breve sarà on line il sito web dedicato alla Rete dei Parchi Marini in Liguria.

11 commenti:

Vittorio (Archimede) ha detto...

Sarà anche vero ma io, per fortuna o purtroppo, continuo ad essere profondamente contrario (salvo poche eccezioni)alla istituzione dei parchi che trovo inutili e controproducenti per l'habitat e per la divulgazione della cultura del mare .Per quanto riguarda l'aspetto gestionale , è un tema unicamente amministrativo , organizzativo e pecuniario che confronta i parchi stessi ,giustifica il network, ma non giustifica l'istituzione dei parchi stessi.
Scusami Ilaria per questo commento che certamente non sarà in linea con un pensiero più diffuso e generale , ma credo che la rete ed i blog siano preziosi proprio per il confronto delle tesi. Vediamo se questo commento catturerà l'attenzione di qualcun altro.
A presto.

gavriol ha detto...

Vittorio sicuramente sù alcuni aspetti concordo con il tuo pensiero ma ritengo che la gestione di un Parco debba tenere conto della fruibilità dello stesso.
Un Parco è tale quando è fruibile dalla popolazione con le giuste modalità e con le giuste regole,altrementi diventa un santuario.
Purtroppo alcuni Parchi vengono istituiti e governati per fini politici ma questo è un problema gestionale l'esistenza del parco porta indubbiamente ad un maggior interesse per l'ambiente e può se ben governata avere ricadute positive sull'intero territorio e sulla sua popolazione.
Ovviamente potrei citare esempi positivi ma anche molti esempi negativi ma il tutto ricade nelle modalita dell'umana indole ...
C'è da sperare e da porre attenzione che gli amministratori dei parchi siano persone attente all'ambiente ma anche ai fruitori dell'ambiente stesso siano essi subacquei,pescatori o semplici gitanti...
Purtroppo in alcuni casi ci troviamo davanti dei "Talebani" dell'ambiente che vietano nel nome della tutela intere aree ...
Per terminare ritengo che un Parco ben gestito sia una risorsa per tutti e soprattutto per i nostri figli !!!

ilaria ha detto...

Condivido in toto il pensiero del Gavry

un'altra cosa importante è che da entrambe le parti -Ente Parco da un lato e "fruitori" di qualunque genere dall'altro - non si alzino le barricate.
Non ci devono essere NO a prescindere nè da una parte nè dall'altra.

Come dice il Gavry ci sono purtroppo dei "Talebani" dell'ambiente (che sicuramente hanno una visione un pò troppo teorica della cose e non calata nella nostra realtà) ma anche dall'altra parte ci sono gli estremismi...e scusami Vittorio se mi permetto sei un pò estremista per il no....Portofino non sarebbe quello che è se non ci fosse il Parco cosiccome le Isole Medas in Spagna

Io sono favorevale ai Parchi non perchè biologa con la b minuscola ma se questi possono essere vissuti e "respirati" da tutti...e sinceramente il network appena nato mi sembra un buon segno di apertura da parte degli Enti Parco

Vittorio (Archimede) ha detto...

Ho detto che esistono delle eccezioni, Portofino , le Medas e aggiungo anche le Cerbicali sono gli esempi.Ma le ritengo anche le conferme delle mie affermazioni; non a caso Spagna e Francia ma la lista potrebbe essere più lunga hanno un numero di parchi molto limitato e delle regole che variano a seconda del motivo che ha voluto la costruzione del parco stesso.Nel nostro caso anzichè proteggere il mare e educare la gente al rispetto del territorio , si permette tutto ovunque tranne che nella zona interessata dove si concede poco o nulla. Il parco quindi non serve più per la tutela del mare , ma anzi il contrario e il nome corretto diventa "riserva" e non "area protetta". Inoltre i fondi spesi sono molti se consideriamo che pochi denari per molte aree diventano tanti quattrini da gestire per amministratori, segretari, consulenti ecc. Insomma , parchi si, ma il gioco vale la candela o forse sarebbe meglio far rispettare delle norme che tutelino tutto il mare?

ilaria ha detto...

Vittorio pensi che a Portofino e alle Medas non ci siano restrizioni?!
Come pensi di poter tutelare e proteggere un habitat (perchè il discorso vale per qualunque ecosistema) se non metti delle restrizioni?
Per esempio alle Medas è consentito un numero max al giorno di subacquei nell'area parco...questa non è una restrizione?

Il problema grosso (almeno in Italia) è che non c'è cultura...le zone dove non c'è regolamentazione sono le terre di nessuno dove tutti possono fare qualsiasi cosa (staccare corallo, prendere l'aragosta per la cena,il bati bati che nel sugo ci sta bene, il polpo che va a fare compagnia alle patate ecc ecc)...quindi è inutile attaccarsi al fatto "sono riserve e non aree protette"...sarebbe più costruttivo che ognuno di noi si facesse l'esamino di coscienza domandandosi se si è comportato come "ospite corretto" del Mare oppure no...e credimi non si salva nessuno!!!

Poi sicuramente c'è chi sull'istituzione dei parchi ci marcia sopra ma questo è quello che succede in tutti i contesti quindi purtroppo non è un'eccezione.

gavriol ha detto...

Mio nonno Anarchico (con la A maiuscola)diveva che se tutti si comportavano come lui non c'era bisogno ne di stato ne di chiesa ne di polizia ...
Purtroppo è e sarà sempre una UTOPIA

Vittorio (Archimede) ha detto...

Appunto, sto dicendo che dove manca il "parco" è terra di nessuno.Quindi trovo sbagliato fare parchi che tutelano "l'orticello" sotto casa e lasciano libertà di sbriciolare tutto il resto. Finchè si costruiranno parchi si lasceranno delle zone franche molto più grandi.
Vedi, oggi guardavo un disegno di mio figlio che esprimeva il vero senso del rispetto della natura. Da un lato del foglio c'erano una serie di rifiuti con una scritta che citava" "questi non bisogna buttarli in mare e nei fiumi: sono i più nocivi per i pesci", dall'altra parte del foglio c'era una serie di pesci di mare e di fiume.
Lui non fa differenza tra posti protetti e non , sa che i rifiuti vanno smaltiti a dovere , che la vita va tutelata ovunque .Io credo dunque , e ne sono convinto, che questa sia la strada da seguire, credo invece che il sistema della parchizione sia solo un tampone che non serva a molto.

ilaria ha detto...

E' sbagliato il discorso "trovo sbagliato fare parchi che tutelano "l'orticello" sotto casa e lasciano libertà di sbriciolare tutto il resto"

non è detto che se non c'è regolamentazione allora possiamo fare tutto quello ci pare comunque...ritorniamo al mio discorso che manca la CULTURA e IL RISPETTO dell'ambiente...come "animali pensanti" siamo in grado di darci e rispettare anche delle regole non scritte e imposte da altri ma che sono date solo dal buon senso (direi anche senso civico)...invece purtroppo la maggior parte di noi ha bisogno di avere delle regole imposte, che possono o non possono essere condivise, per cercare di essere un pò meno "incivili"

Vittorio (Archimede) ha detto...

Tutto ciò non mi giustifica i parchi!
Non è con una soluzione sbagliata che si corregge uno sbaglio.

ilaria ha detto...

Che i parchi siano una soluzione sbagliata è una tua opionione...secondo me se ben gestiti e se c'è concertazione tra Enti Parco e fruitori i parchi rappresentano una risorsa e danno un valore aggiunto...naturalmente questa è la mia opinione

e visto che dici che i parchi sono una soluzione sbagliata allora proponi un'altra soluzione..siamo d'accordo che "vita va tutelata ovunque...questa sia la strada da seguire" (tue frasi) ma qualè la strada da seguire?! E' facile dire è sbagliato ma senza proporre soluzioni alternative e facendo retorica sui rifiuti che vanno smaltiti...
..scusa Vittorio...ma sono discorsi che sento da anni e come persona che fa divulgazione ambientale per mestiere mi fanno ridere...perchè si parla tanto ma si fa poco

gavriol ha detto...

Una soluzione potrebbe essere quella di fare vivere il mare a tutti i residenti in una fascia massima di 1 Km dalla costa e tutti gli altri vadano in campagna o in montagna !!!
Sicuramente avremmo il mare meno sfruttato e quindi più tutelato una minore pressione antropica farebbe sicuramente bene !!!
Potremmo ridurre addirittura a 500 metri!!!
Io continuo ad andare in mare !!!
E voi !!!