Ieri 22 Maggio si è celebrata la Giornata mondiale della biodiversità, festività istituita dalle Nazioni Unite nel 1993 per sensibilizzare e accrescere la consapevolezza sul tema della diversità biologica sempre più a rischio a livello mondiale.
Il
commissario UE per l’ambiente ha dichiarato: “La biodiversità rappresenta la ricchezza
naturale della terra, la base della vita e della prosperità del genere umano. Ma le risorse della vita si stanno
assottigliando ad un ritmo allarmante. Il messaggio è chiaro: ci stiamo
privando del nostro stesso futuro. È vitale ora intensificare le nostre azioni
per salvaguardare la diversità della vita sulla terra.”
Ciò
che invece risulta drammaticamente chiaro è una riduzione
complessiva delle popolazioni del 27% tra il 1970 e il 2005. A
rivelarlo è l’indice del pianeta vivente (Living
Planet Index – LPI), pubblicato dal World Wide Fund for Nature
(che segue l’andamento di circa 4000 popolazioni di animali selvatici).
A soffrire in particolar modo sono le specie
marine, con un calo del 28% tra il ‘95 e il 2005, mentre le popolazioni di
uccelli marini hanno subito una rapida riduzione del 30% a partire dalla metà
degli anni ’90.