L’isola che si affaccia su Albenga e Alassio è destinata a diventare simbolo di una nuova riserva marina. La Cernia bruna è tornata nel suo habitat naturale, ma i fondali dove ci sono relitti risalenti al V secolo a. C. sono stati colonizzati anche da specie ittiche provenienti da mari più caldi. Pesci come la “bavosa africana”, lo “scorfano di Madeira” e la “donzella pavone” si sono impadroniti in parte del bacino circostante la Gallinara.
Questi sono i risultati di un monitoraggio condotto lungo diverse miglia di costa da Andrea Molinari, biologo marino, presidente della Cooperativa di ricerca “RSTA” di Genova. L’attenta visione del mondo sommerso ha permesso di evidenziare la presenza di una fauna ittica di ragguardevoli dimensioni. Inoltre è stato anche accertato che è iniziato un consistente ripopolamento delle aree limitrofe a quello che dovrà diventare “parco naturale”, con evidenti benefici per la pesca.
Quindi la grande “tartaruga” che sembra galleggiare a poche centinaia di metri dalla terraferma diventerà simbolo di protezione di quella variegata popolazione ittica che sembra, di giorno in giorno, mutare dando al Mediterraneo l’imprimatur definitivo di mare adeguato anche al vivere di pesci abituati in acque sicuramente più calde. L’incursione termica, certamente, continuerà ad essere al centro della sperimentazione scientifica.
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