Nature Geoscience pubblica lo studio "Seagrass ecosystems as a globally
significant carbon stock" di un team internazionale di ricercatori provenienti
da Australia, Danimarca, Gran Bretagna, Greecia, Spagna, ed Usa, sottolineando
che «La protezione di carbonio organico stoccato nelle foreste è considerato
come un metodo importante per mitigare il cambiamento climatico. Come gli
ecosistemi terrestri, gli ecosistemi costieri stoccano grandi quantità di
carbonio e ci sono iniziative per proteggere questi magazzini di "blue
carbon".
Senza entrare in dettagli complicati, dallo studio viene quindi fuori che le praterie sottomarine sono una parte
vitale della soluzione al cambiamento climatico e che, per m2, le fanerogame
sono in grado di stoccare fino a due volte più CO2 delle foreste temperate e
tropicali del mondo. I risultati infatti dimostrano che le praterie sottomarine
costiere stoccano fino a 83.000 tonnellate di carbonio per km2, soprattutto nei
fondali sui quali crescono, mentre un tipico suolo forestale terrestre stocca
30.000 tonnellate per km2, la maggior parte dei quali sottoforma di legno.
Inoltre, sebbene le praterie di fanerogame occupino meno dello 0,2% degli oceani
del mondo, immagazzinano oltre il 10% di tutto il carbonio inghiottito ogni anno
dal mare.
Le praterie di fanerogame marine sono da tempo conosciute per i molti benefici
ecosistemici che producono: filtrano i sedimenti degli oceani; proteggono le
coste dalle inondazioni e dalle tempeste e sono l'habitat e la nursery per
moltissimi pesci e per innumerevoli altre specie marine. «I nuovi risultati -
dicono gli scienziati - sottolineano che la conservazione e il ripristino delle
praterie di fanerogame possono ridurre le emissioni di gas serra ed incrementare
gli stoccaggi di carbonio, offrendo allo stesso tempo importanti "servizi
ecosistemici" per le comunità costiere».
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